Photo: www.stileolistico.it/prodotto/smeraldo |
Classificazione: varietà di Berillo
Sistema cristallino: esagonale
Composizione chimica: alluminiosilicato di berillio (Be3Al2Si6O18)
Processo litogenetico: è tipico dell'attività metamorfica ed
idrotermale; si ritrovano smeraldi in filoni di pegmatite, in vene all'interno
di scisti calcarei e di talcoscisti; infine si possono ritrovare anche in
giacimenti alluvionali
Colore: colore variabile dal verde chiaro/tenue al verde
propriamente detto "smeraldo" (dovuto alla presenza di impurità di cromo o di vanadio)
Inclusioni: sono sempre presenti e sono diagnostiche della naturalezza
della gemma e spesso anche dell'area giacimentologica di provenienza
Trasparenza: da trasparente a traslucido a opaco
Durezza: 7,5-8
Giacimenti: si ritrova in giacimenti di origine primaria. Storicamente i primi giacimenti scoperti sono quelli di Etbai
(Mar Rosso) e in Austria ad Habachtal (Salisburgo); ora esauriti. Dal punto di
vista commerciale i giacimenti più rinomati sono quelli colombiani di El Chivor,
Muzo e Cosquez. Altri giacimenti importanti si trovano in Brasile(Minas Gerais,
Itabira e Santa Maria), Zimbabwe (Sandawana), Zambia, Sud Africa, Russia. In
Italia si ricorda la varietà verde della Val Vigezzo (Alpe Rossa e Pizzo Marcio)
Il
nome smeraldo deriva dal persiano "smaragdos" e significa "pietra
verde". Il suo colore, dovuto alla presenza di cromo, può variare dal
bellissimo e intenso verde azzurro fino a tonalità verdi giallastre. Brasile e
Colombia forniscono il 70% della produzione mondiale di smeraldi, il rimanente
30% è coperto dai giacimenti dello Zambia, Zimbabwe e Pakistan. Soltanto un terzo dei
cristalli estratti diventano gemme e su ventimila solo una è veramente
stupenda!
Nello
smeraldo il fattore più importante è il colore, sul quale influisce molto anche
il taglio: il migliore per lo smeraldo è quello a rettangolo con gli angoli
smussati, che fa assumere alla gemma la forma di ottagono ed è comunemente detto
"taglio a smeraldo". Quando invece è ricco di inclusioni e poco
trasparente (chiamata anche "radice di smeraldo") si preferisce tagliarlo a cabochon. Inoltre bisogna
ricordarsi che lo smeraldo è estremamente sensibile agli urti e alle brusche
variazioni di temperatura, bisogna dunque maneggiarlo con estrema delicatezza e
non cimentarsi in pulizie casalinghe.
Agli ultravioletti lo smeraldo può mostrare fluorescenza, emanando una luce rossa: ciò permette di individuare i campioni artificiali o manipolati.
Agli ultravioletti lo smeraldo può mostrare fluorescenza, emanando una luce rossa: ciò permette di individuare i campioni artificiali o manipolati.
Photo: www.luxedo.it/news |
Tra i trattamenti a cui questa gemma è maggiormente sottoposta vi segnalo l'impregnazione, utilizzata per nascondere le
fratture interne con olio, paraffine, resine sintetiche e sostanze vetrose.
Riconoscibile per la fluorescenza gialla agli UVL. Mentre, tra le sintesi che l'uomo ha inventato per meglio eguagliare lo Smeraldo vi sono:
1) cristallizzazione con fondente (Gilson, Chatam)
2) metodo idrotermale (Lechleitner, Linde, Biron). La più utilizzata attualmente è la sintesi Biron, poichè presenta valori degli indici di rifrazione, densità e birifrangenza identici ai campioni naturali.
1) cristallizzazione con fondente (Gilson, Chatam)
2) metodo idrotermale (Lechleitner, Linde, Biron). La più utilizzata attualmente è la sintesi Biron, poichè presenta valori degli indici di rifrazione, densità e birifrangenza identici ai campioni naturali.
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