mercoledì 11 dicembre 2019

SMERALDO


Photo: www.stileolistico.it/prodotto/smeraldo
SCHEDA TECNICA
Classificazione: varietà di Berillo  
Sistema cristallino: esagonale  
Composizione chimica: alluminiosilicato di berillio (Be3Al2Si6O18)  
Processo litogenetico: è tipico dell'attività metamorfica ed idrotermale; si ritrovano smeraldi in filoni di pegmatite, in vene all'interno di scisti calcarei e di talcoscisti; infine si possono ritrovare anche in giacimenti alluvionali  
Colore: colore variabile dal verde chiaro/tenue al verde propriamente detto "smeraldo" (dovuto alla presenza di impurità di cromo o di vanadio)
Inclusioni: sono sempre presenti e sono diagnostiche della naturalezza della gemma e spesso anche dell'area giacimentologica di provenienza 
Trasparenza: da trasparente a traslucido a opaco 
Durezza: 7,5-8  
Giacimenti: si ritrova in giacimenti di origine primaria. Storicamente i primi giacimenti scoperti sono quelli di Etbai (Mar Rosso) e in Austria ad Habachtal (Salisburgo); ora esauriti. Dal punto di vista commerciale i giacimenti più rinomati sono quelli colombiani di El Chivor, Muzo e Cosquez. Altri giacimenti importanti si trovano in Brasile(Minas Gerais, Itabira e Santa Maria), Zimbabwe (Sandawana), Zambia, Sud Africa, Russia. In Italia si ricorda la varietà verde della Val Vigezzo (Alpe Rossa e Pizzo Marcio)
Il nome smeraldo deriva dal persiano "smaragdos" e significa "pietra verde". Il suo colore, dovuto alla presenza di cromo, può variare dal bellissimo e intenso verde azzurro fino a tonalità verdi giallastre. Brasile e Colombia forniscono il 70% della produzione mondiale di smeraldi, il rimanente 30% è coperto dai giacimenti dello Zambia, Zimbabwe e Pakistan. Soltanto un terzo dei cristalli estratti diventano gemme e su ventimila solo una è veramente stupenda!
Photo: www.juwelo.it/smeraldo
Nello smeraldo il fattore più importante è il colore, sul quale influisce molto anche il taglio: il migliore per lo smeraldo è quello a rettangolo con gli angoli smussati, che fa assumere alla gemma la forma di ottagono ed è comunemente detto "taglio a smeraldo". Quando invece è ricco di inclusioni e poco trasparente (chiamata anche "radice di smeraldo") si preferisce tagliarlo a cabochon. Inoltre bisogna ricordarsi che lo smeraldo è estremamente sensibile agli urti e alle brusche variazioni di temperatura, bisogna dunque maneggiarlo con estrema delicatezza e non cimentarsi in pulizie casalinghe.
Agli ultravioletti lo smeraldo può mostrare fluorescenza, emanando una luce rossa: ciò permette di individuare i campioni artificiali o manipolati.
Photo: www.luxedo.it/news
Tra i trattamenti a cui questa gemma è maggiormente sottoposta vi segnalo l'impregnazione, utilizzata per nascondere le fratture interne con olio, paraffine, resine sintetiche e sostanze vetrose. Riconoscibile per la fluorescenza gialla agli UVL. Mentre, tra le sintesi che l'uomo ha inventato per meglio eguagliare lo Smeraldo vi sono:

1) cristallizzazione con fondente (Gilson, Chatam)
2) metodo idrotermale (Lechleitner, Linde, Biron). La più utilizzata attualmente è la sintesi Biron, poichè presenta valori degli indici di rifrazione, densità e birifrangenza identici ai campioni naturali.

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